La nostra terra era ricca di molte fiere contadine, in quanto erano un momento di scambio di prodotti e di conoscenza personale con altre culture e realtà.
Quella della Misericordia avveniva il lunedì successivo alla quarta domenica di Agosto, e poi c'era quella di Maggio che durava due giorni il 30 ed il 31.
Attiravano dai centri vicini una folla immensa per vendere e comprare poichè era oggetto di scambio fra genti al di qua e al di la degli Appennini. In più c'erano i soliti curiosi che non mancavano mai.
Nel mercato potevi trovare cavalli, asini, muli, bovini ed ovini, mentre il paese era invaso dalle bancarelle, cantastorie che al suono della fisarmonica raccontavano di storie vere successe nell'antichità. Non mancavano fotografi, e venditori di rimedi infallibili contro il mal d'ossa, i geloni i calli e così via.
Era comunque un'occasione per acquistare la porchetta per i più grandi mentre per i bambini i dolci altrimenti introvabili come le caramelle e lo zucchero filato, i lecca lecca e le liquirizie, i croccantini ed i torroncini rivestiti di cioccolata.